Da Clemente II (1046) a Bonifacio VIII (1303)

Clemente II (1046-1047)Damaso II (1048)Leone IX (1049-1054)Vittore II (1055-1057)Stefano IX (1057-1058)

151-CLEMENTE-IISuidger di Meresleve, vescovo di Bamberg e cancelliere dell’imperatore Arrigo III, fu scelto da questo quale successore di Gregorio VI. Benedetto IX e Silvestro III furono dichiarati antipapi. Clemente II tenne un concilio a Roma per sdradicare la simonia, consacrò l’imperatore Arrigo e l’imperatrice Agnese, scomunicò la città di Benevento per il mercimonio di cose sacre che vi era fatto dal clero. Morì avvelenato, dicesi, da Benedetto IX. Sepolto a Bamberga, Duomo.

152-DAMASO-IIBàvaro, vescovo di Brixen in Tirolo, di nome Poppo o Poppone, fu eletto perché candidato dell’imperatore Arrigo III. Bene accolto dal popolo romano, morì quasi subito a Palestrina, forse avvelenato. Il suo pontificato durò soltanto 23 giorni. Sepolto a Roma, San Lorenzo fuori le Mura.

153-LEONE-IXBrunone, figlio di Ugo conte di Egisheim, cugino di Corrado il Salico, nacque in Alsazia nel 1002. Vescovo di Toul dal 1026 fu eletto papa dalla dieta di Worms, per volere di Arrigo III, col nome di Leone IX, e poi venne confermato dal clero e dal popolo di Roma. Nell’anno stesso della sua elezione (1049) adunò un concilio per metter fine agli scandali della simonia e per vietare ai preti il matrimonio. Tenne poi a Reims un secondo concilio per la riforma della Chiesa di Francia. Nel 1050, condannò a Vercelli l’eresiarca Berengario; indi viaggiò per circa due anni in Lorena e in Germania, per ristabilirvi la disciplina del clero. Tornato a Roma, vi tenne un sinodo, nel quale decretò che le donne le quali si fossero prostituite ai sacerdoti dovessero servire come schiave nel palazzo Laterano. Inviò del legati a Costantinopoli (1053), i quali, dopo cercato ogni mezzo di conciliazione con la Chiesa Orientale, finirono col deporre sull’altare di Santa Sofia la bolla di scomunica lanciata contro il patriarca Michele Cerulario, e così s’iniziò un nuovo scisma d’Oriente. Avendo poi voluto difendere contro i Normanni la città di Benevento, Leone IX fu sconfitto nella battaglia di Civitella  venne fatto prigioniero. Per riacquistare la libertà, dovette cedere al conte Umfredo l’investitura della Puglia. Morì nel 1054, lasciando dei trattati di liturgia, alcune omelie e nove lettere di una certa importanza. Sepolto a Roma, San Pietro.

154-VITTORE-IINato in Svevia, dalla famiglia dei conti di Kew, e parente dell’imperatore Arrigo III, era vescovo di Eichstadt quando fu eletto a succedere a Leone IX. Inviò quale legato in Francia il vescovo Ildebrando, per reprimere la simonia, diffusissima in quel paese. Fece un viaggio in Germania nel 1506, e riconciliò l’imperatrice Agnese col re Baldovino e col duca di Lorena. Appunto mentre ritornava a Roma da quel viaggio, morì in Toscana il 28 luglio 1057. Sepolto a Ravenna, Santa Maria Rotonda.

155-STEFANO-IXFiglio del duca di Bassa Lorena, e secondo alcuni storici fratello di Goffredo duca di Toscana, fu abate di Montecassino e venne eletto mentre l’imperatore Arrigo IV era ancora fanciullo. Prima di salire al seggio papale, preparò una riforma della Chiesa con l’aiuto di S. Pietro Damiano e del monaco Ildebrando, che fu più tardi il papa S. Gregorio VII. Durante il suo pontificato, un antipapa che prese il nome di Benedetto X usurpò la sede apostolica e la tenne per nove mesi. Stefano IX concepì il disegno di scacciare i Normanni, divenuti padroni di una parte dei territori aggiudicati alla Chiesa romana dalle donazioni imperiali, ma la morte interruppe la sua azione in questo senso. Sepolto a Firenze, Santa Reparata.

Niccolò II (1059-1061)Alessandro II (1061-1073)S.Gregorio VII (1073-1085)Vittore III (1086-1087)

156-NICCOLO-IIGerardo di Borgogna, arcivescovo di Firenze, nato a Chevron verso il 980, fu eletto pontefice nel 1059 e prese il nome di Niccolò II. Venne incoronato a Siena. Gregorio dei conti Tuscolani costrinse con la violenza il popolo romano a riconoscere l’antipapa Giovanni, vescovo di Velletri, che si faceva chiamare Benedetto X. Niccolò II convocò un concilio a Sutri e vi dichiarò annullata l’elezione del suo competitore. Entrato a Roma, tenne, nel palazzo di Laterano, un secondo concilio, il quale commise ai soli cardinali l’elezione del pontefice e decise ch’essa potesse avvenire anche lontano da Roma. Per ricompensare l’appoggio che aveva avuto, contro l’antipapa, dai principi normanni Riccardo e Roberto Guiscardo, diede al primo l’investitura del principato di Capua e al secondo quella della Puglia e della Calabria. Morì, dopo due anni e mezzo di pontificato, nel 1061.

157-ALESSANDRO-IIAnselmo di Baggio, lombardo, vescovo di Lucca, fu eletto a succedere a Niccolò II nel 1061. Ebbe a lottare contro l’antipapa Onorio II; approvò i vescovi di Francia che si erano opposto al massacro degli ebrei; rifiutò di autorizzare il divorzio di Arrigo IV di Germania e obbligò questo imperatore a riprender seco sua moglie Berta di Susa. Ebbe per consiglieri Pietro Damiano e il cardinale Ildebrando, che fu poi Gregorio VII. Cessò di vivere nel 1073.

158-GREGORIO-VIIChiamato prima Ildebrando, nacque a Soana (oggi Sovana) in Toscana provincia di Grosseto, nel 1013, secondo alcuni da un legnaiulo, secondo altri dalla famiglia degli Aldobrandeschi. Accompagnò Gregorio VI nel suo ritiro nell’abbazia di Cluny, dove si fece monaco. Recatosi a Roma, contribuì all’elezione di Leone IX, che lo nominò cardinale. Acquistata la grande influenza, fu legato pontificio in Francia, dove presiedette i concili di Lione e di Tours, e si adoperò per l’elezione dei papi Vittore II, Stefano IX, Niccolò II e Alessandro II, ispirando gli sforzi ch’essi fecero per riformare la Chiesa. Alessandro II lo mandò ambasciatore presso l’imperatrice Agnese. Morto quel papa, Ildebrando fu eletto, ad onta dell’opposizione dei vescovi tedeschi e longobardi e della riluttanza sua. Arrigo IV di Germania, benché vedesse in lui un suo fiero nemico, confermò la sua elezione. Nell’anno seguente, papa Gregorio convocò in Roma un concilio e vi fece approvare due decreti famosi: il primo contro i preti trasgressori alla legge sul celibato, il secondo contro l’ordinazione dei vescovi da parte dei principi laici. Si ribellarono la papa, appoggiandosi ad Arrigo IV, il clero di Germania e quello di Lombardia, e il papa citò Arrigo a comparire in Roma in un dato giorno, con minaccia di scomunica se egli avesse mancato. Allora Arrigo convocò un concilio contro Gregorio a Worms e si accordò con Cencio, prefetto di Roma, che nella notte di Natale del 1075, entrò con i suoi armati in Santa Maria Maggiore, dove il papa pontificava, lo strappò dall’altare ferendolo nel capo e lo fece prigioniero. Ma il popolo liberò il pontefice poche ore dopo. Alleandosi all’arcivescovo di Ravenna e a Roberto Guiscardo duca di Calabria. Arrigo si preparava a scendere in Italia, quando gregorio adunò un concilio (1076) nel quale solennemente lo scomunicò e lo dichiarò deposto dal trono di Germania e d’Italia. Era questa la prima volta che un papa si assumeva la facoltà di deporre gl’imperatori; tuttavia Gregorio sortì tutto l’effetto sperato, poiché molti dei signori soggetti ad Arrigo gli si ribellarono e convocarono una dieta per nominargli un successore. Arrigo allora, visto il pericolo, scese in Italia per riconciliarsi col papa (1077), e questi, che si trovava a Canossa nel castello della contessa Matilde, gl’inflisse l’umiliazione di farlo stare tre giorni scalzo nel secondo recinto del castello, esposto alle intemperie invernali, prima di ammetterlo alla sua presenza. Finalmente il quarto giorno lo assolse dalla scomunica, rimettendosi alla decisione della dieta circa la reintegrazione nel possesso della corona. Ma Arrigo IV non rimase fedele alle sue promesse e riprese le armi contro Rodolfo di Svevia ch’era stato eletto imperatore di Germania. Fu allora nuovamente scomunicato da Gregorio VII; ma Rodolfo venne sconfitto ed ucciso. Arrigo, venuto a Roma, fece eleggere l’antipapa Guiberto, arcivescovo di Ravenna, col nome di Clemente III. Gregorio VII, assediato in Castel Sant’Angelo, venne liberato dai Normanni di Roberto il Guiscardo, ma dovette seguire il suo liberatore a Salerno, dove morì nel 1085, levando, in punto di morte, tutte le scomuniche aveva inflitte, eccettuate quelle contro l’imperatore e l’antipapa.

Questo pontefice è a ragione annoverato fra le più grandi figure del medio evo. La sua politica fu geniale, la sua energia e la sua austerità furono ammirabili in tutte le vicissitudini di una vita densa di eventi. Sepolto a Salerno, Duomo.

159-VITTORE-IIIDesiderio, della famiglia ducale di Benevento, fu abate di Montecassino, indi delegato apostolico a Costantinopoli e venne nominato cardinale nel 1509. Fu eletto pontefice il 24 maggio 1086 e assunse il nome di Vittore III. Potè rientrare a Roma con l’aiuto della contessa Matilde, ma l’antipapa Guiberto era ancora padrone di una parte della città. Ritornò quindi Vittore III nel suo monastero, donde predicò una crociata contro gli Arabi d’Africa; ma morì dopo soli quattro mesi di pontificato. Lasciò quattro libri di Dialoghi. Sepolto a Montecassino, monastero.

Urbano II (1088-1099)Pasquale II (1099-1118)Gelasio II (1118-1119)Calisto II (1119-1124)Onorio II (1124-1130)

160-URBANO-IIDopo essere stato monaco di Cluny, abate di Montecassino, vescovo di Ostia e cardinale, Ottone di Châtillon fu eletto papa col nome di Urbano II nell’anno 1088. Lottò contro l’imperatore Arrigo IV e l’antipapa Guiberto, e scomunicò Filippo re di Francia, che aveva ripudiato la moglie Berta per sposare Bertrada, moglie del conte d’Angiò. Approvò le predicazioni di Pietro l’Eremita, proclamò la prima crociata nel famoso concilio di Clermont, e morì il 29 luglio 1099 pochi giorni dopo la presa di Gerusalemme per opera di Goffredo di Buglione. Sepolto a Roma, San Pietro.

161-PASQUALE-IIDella famiglia Ranieri, nacque a Bleda in Toscana. Eletto papa il 13 agosto 1099, scomunicò immediatamente l’antipapa Guiberto. Nella contesa fra Arrigo IV e Arrigo V, protesse il figlio contro il padre; poi, non potendosi accordare con Arrigo V sulla questione delle investiture, rifiutò d’incoronarlo imperatore, ma vi fu costretto. Allora lo fece scomunicare dai concili di Vienna e di Colonia, e in un altro concilio che presiedette, rinnovò la proibizione, fatta agli imperatori da Gregorio VII, di dare o ricevere investiture. Approvò l’ordine Cistercense e quello di Font-Evrault, fece edificare chiese importanti. Dovette lasciare Roma parecchie volte, costrettovi dalle fazioni antipapali. Nel 1117 si ritirò a Monte Cassino e poi a Benevento, mentre Arrigo V si faceva incoronare, in Roma, dall’antipapa Gregorio VIII, Nel gennaio 1118 ritornò a Roma, con l’aiuto dei Normanni, ma morì pochi giorni dopo, soccombendo alle fatiche. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

162-GELASIO-IIDi Gaeta, della famiglia Gaetani, appena eletto ebbe a soffrire delle ire di Cencio Frangipane, che lo fece prigioniero. Poté sfuggire e fu consacrato a Gaeta, mentre l’imperatore Enrico V favoriva l’antipapa Gregorio VIII, che lo incoronò. Ritornò Gelasio in Roma, con l’aiuto dei Normanni, ma di nuovo minacciato dai Frangipani, dovette riparare in Francia, dove morì nel monastero di Cluny. Sepolto a Cluny, abbazia.

163-CALISTO-IIGuido, arcivescovo di Vienne in Francia, figlio e fratello di conti di Borgogna, fu eletto papa a Cluny il 1° febbraio 1119, dopo esser stato arcivescovo di Vienne. Pose fine, nell’anno 1121, allo scisma dell’antipapa Gregorio VII, presiedette nel 1123 il decimo concilio ecumenico, che fu tenuto nel palazzo Laterano. Nell’anno seguente addivenne, col concordato di Worms, ad una transazione con l’imperatore Arrigo V, sulla questione delle investiture. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

164-ONORIO-IIBolognese, fu proclamato papa fra i tumulti della fazione dei Frangipane, mentre era vescovo d’Ostia. I cardinali, intanto, avevano eletto Teobaldo, col nome papale di Celestino. Questi, per evitare lo scisma rinunciò alla propria nomina, e Lamberto Fagnani rimase papa col nome di Onorio (o Onorato) II, dopo una pacifica rielezione. Ambizioso, dichiarò guerra a Ruggero, duca di Puglia, Calabria e Sicilia, che sconfisse l’esercito pontificio e ridusse il papa a domandare umilmente la pace e a dargli l’investitura dell’Italia meridionale. Istituì nel 1130 l’ordine militare di S. Lazzaro. Intervenne, dietro domanda di S. Bernardo, nel dissidio fra Luigi VI e il vescovo di Parigi. Minacciato della scomunica, il re si sottomise. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

Innocenzo II (1130-1143)Celestino II (1143-1144)Lucio II (1144-1145)Eugenio III (1145-1153)

165-INNOCENZO-IISuccesse ad Onorio II, ma la minoranza dei cardinali gli contrappose Pietro di Leone, antipapa sotto il nome di Anacleto II, ed egli dovette lasciare Roma, rifugiandosi in Francia presso Luigi il Grosso, indi a Liegi presso il re Lotario III, che lo ricondusse a Roma (1132) e lo rimise sul trono, ottenendo in compenso la corona imperiale. Partito Lotario prevalse ancora la fazione dell’antipapa, e Innocenzo II fu costretto a ritirarsi a Pisa, dove rimase fino alla morte di anacleto (1138) e alla sottomissione del nuovo antipapa Vittore IV, colla quale cessò quello scisma. Nell’anno seguente, il pontefice convocò il secondo concilio ecumenico di Laterano, nel quale condannò le dottrine di Abelardo e di Arnaldo da Brescia e scomunicò Ruggero re di Sicilia. Questi gli mosse guerra, lo sconfisse, lo fece prigioniero e si fece confermare  nel titolo di re. Tornato a Roma, Innocenzo II, ebbe un litigio con Luigi VII, re di Francia, che aveva rifiutato di accettare come arcivescovo di Bourges Pietro di La Chastre. Mise allora la Francia in interdetto (1141) e così il re si vide obbligato a sottomettersi. Innocenzo II, verso la fine dei suoi giorni, vide scoppiare in Roma la famosa rivoluzione nella quale il popolo vincitore riportò il Senato in Campidoglio. Morì mentre durava ancora la guerra civile. Sepolto a Roma, Santa Maria in Trastevere.

166-CELESTINO-IIIl cardinale Guido, del titolo di S. Marco, nativo di Città di Castello, fu eletto papa alla morte d’Innocenzo II e pontificò per cinque mesi e tredici giorni, col nome di Celestino II. In questo brevissimo periodo, in seguito alle preghiere di Luigi VII, tolse l’interdetto sulla Francia pronunciato da Innocenzo II. Morì nel 1144, lasciandosi sé ottima fama. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

167-LUCIO-IINato a Bologna, cardinale dal 1125, fu impiegato, dai pontefici in diverse missioni religiose, nell’adempimento delle quali diede prova di una rara capacità. Eletto papa nel 1144, dovette cercare di domare la insurrezione del popolo di Roma suscitata da Arnaldo da Brescia. Domandò aiuto dapprima ai feudatari dello Stato pontificio e ai re di Sicilia, indi a Corrado III di Hohenstaufen, dal quale però non ebbe nemmeno risposta. Allora fece un tentativo disperato per ricuperare l’autorità pontificia: pose l’assedio al Campidoglio e tentò l’assedio. Ma i senatori del medio evo si mostrarono degni della fama degli antichi e si difesero valorosamente. Una sassata stese a terra il pontefice, che ne morì poco dopo. Altri storici dicono che’egli morì di cordoglio. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

168-EUGENIO-IIIPisano, fu eletto dai cardinali nel monastero di Farfa. Stette per due anni in Città di Castello e in Viterbo, mentre Arnaldo da Brescia sconvolgeva Roma, dove le case del clero venivano saccheggiate dagl’insorti. Entrato nella città eterna nel 1147, vi fu bene accolto, ma poi, ridestatasi la rivolta mentre veniva predicata la seconda crociata, dovette rifugiarsi in Francia, indi a Treviri. Nel 1148, tenne un concilio a Reims, condannandovi gli eretici Eoniani, e verso la fine dell’anno seguente ritornò a Roma. Nel 1150 lasciò di nuovo questa città; vi rientrò nel 1152 e vi morì nell’anno successivo. Questo papa protesse le lettere, fece tradurre in latino parecchie opere dei Padri greci ed ebbe sempre a maestro S. Bernardo, del quale era stato discepolo e che gli dedicò i suoi libri De consideratione. Abbellì Roma. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

Anastasio IV (1153-1154)Adriano IV (1154-1159)Alessandro III (1159-1181)Lucio III (1181-1185)

169-ANASTASIO-IVParente del papa Onorio II, cardinale-vescovo di Sabina fu eletto nel 1153. Protesse l’ordine nascente di S.Giovanni di Gerusalemme e si fece venerare per la sua carità durante una carestia. Nulla di notevole avvenne durante il suo breve pontificato. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

170-ADRIANO-IVUnico papa inglese, nato ad Abbots nella contea di Hertford. Dicesi fosse figlio di un mendicante. Entrato nel seminario dei canonici di S. Rufo, presso Avignone, vestì l’abito ecclesiastico e divenne superiore. Fatto cardinale, fu legato pontificio in Danimarca e in Norvegia. Eletto papa, rifiutò di riconoscere l’organizzazione repubblicana data a Roma da Arnaldo da Brescia, che scacciò da quella città e poi condannò a morte (1155). Incoronò imperatore Federico I, ma poi fu in lotta con lui. Fece guerra a Guglielmo I, re di Sicilia, che, prima vinto, finì col costringere il papa alla pace. Durante il suo pontificato si svolsero acerbe dispute per le investiture. Cessò di vivere il 1° settembre 1159. Sepolto a Roma, San Pietro.

171-ALESSANDRO-IIIIl cardinale Bandinelli, senese, del titolo di S. Marco, fu eletto papa il 7 settembre 1159, e assunse il nome di Alessandro III. Il suo pontificato fu agitatissimo per un lungo scisma che fu causa di sanguinose contese. Vennero infatti opposti ad Alessandro tre antipapi, che assunsero i nomi Vittore IV, Pasquale III e Calisto III. Aspra ed energica fu la lotta che il pontefice sostenne contro l’imperatore Federico I (Barbarossa), sostenitore di quegli usurpatori della Santa Sede. Federico gli cedette soltanto nel 1177, accettando, a Venezia, di concludere la pace, e i Guelfi salutarono in Alessandro il «difensore della libertà italiana». Verso la fine del suo pontificato, Alessandro III obbligò Enrico II d’Inghilterra a fare ammenda onorevole per l’assassinio di Tommaso Becket, cattolico perseguitato. Convocò il terzo concilio di Laterano (1179), nel quale fu decretato che la canonizzazione dei santi fosse riservata esclusivamente ai papi, e che l’elezione del pontefice dipendesse soltanto dai cardinali e fosse valida quando un candidato avesse ottenuto i due terzi dei voti. In quel concilio, il pontefice condannò come eretici i Valdesi, i Cattari e i Patareni.     Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

172-LUCIO-IIIFiglio d’un ciabattino, Giacomo Pantaléon, nativo di Troyes nella Champagne, salì per i propri meriti agli alti gradi della gerarchia ecclesiastica e divenne arcidiacono di Laon e di Liegi, poi legato pontificio in Pomerania, in Livonia e in Prussia. Alessandro IV lo nominò patriarca di Gerusalemme. Fu eletto papa a Viterbo da nove soli cardinali ivi riuniti, e continuò le lotte dei suoi predecessori. Rinnovò la scomunica e la guerra in Sicilia contro Manfredi, e offrì la corona di Sicilia a Carlo di Francia, fratello di S. Luigi IX, il quale, meno scrupoloso di quest’ultimo, condusse un esercito contro Corradino, cui tolse poi il trono e la vita. Nel campo puramente ecclesiastico, Urbano IV aumentò il numero dei cardinali, istituì la festa del Santo Sacramento e ne fece comporre l’uffizio da S. Tommaso d’Aquino. Cessò di vivere il 2 ottobre 1264. Sepolto a Perugia, Duomo.

Urbano III (1185-1187)Gregorio VIII (1187)Clemente III (1187-1191)Celestino III (1191-1198)

173-URBANO-IIIEra vescovo di Milano, sua città nativa, dal 1182, quando fu eletto a succedere a Lucio III, nell’ottobre 1185. Durante il suo breve pontificato, lottò invano contro Federico Barbarossa e concepì disegni ambiziosi che furono interrotti dalla morte. Si spense in Ferrara il 10 ottobre 1087. Sepolto a Ferrara, Duomo.

174-GREGORIO-VIIIBeneventano, della nobile famiglia Del Morra, occupò il seggio pontificio per soli due mesi. Morì in Pisa mentre vi stava mediatore di una questione sorta fra i Pisani e i Genovesi. Rimasero di lui tre letttere e una bolla. Sepolto a Pisa, Duomo.

175-CLEMENTE-IIICardinale, vescovo di Palestrina, Paolo Scolari, fu eletto pontefice il 19 dicembre 1187, col nome di Clemente III. Questo papa riconciliò la Santa Sede coi cittadini romani, mettendo fine ad una lotta che durava da oltre quarant’anni. Sottomise al papato le Chiese del regno di Scozia. Cercò di promuovere una crociata per liberare Gerusalemme, caduta in potere di Saladino. Introdusse nella celebrazione della messa l’uso del campanello. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

176-CELESTINO-IIIFu eletto alla età di ottandue anni. nel giorno di Pasqua del 1191 dovette incoronare imperatore Arrigo VI e rimaneva poi sottomesso al prepotente volere di quel monarca. Scomunicò Leopoldo duca d’Austria e lanciò l’interdetto sugli Stati di lui, per punirlo di averlo fatto prigioniero Riccardo re d’Inghilterra al suo ritorno dalla Palestina. Finì poi anche con lo scomunicare anche Arrigo VI, che morì poco dopo, e vietò che il suo corpo fosse sepolto in terra benedetta, finché non fosse stata restituita a re Riccardo la somma che questi aveva pagato per suo riscatto. Morì decrepito l’8 gennaio 1198. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

Innocenzo III (1198-1216)Onorio III (1216-1227)Gregorio IX (1227-1241)Celestino IV (1241)

177-INNOCENZO-IIIQuesto che fu uno dei papi più illustri che vanti la chiesa, nacque ad Anagni da una nobile famiglia dalla quale uscirono nove pontefici. Studiò a Parigi, poi a Bologna. Clemente III suo parente lo nominò cardinale. Il suo regno, che durò diciotto anni, segna l’apogeo della potenza pontificia nel medioevo.
Innocenzo III cominciò col riordinare la Corte papale, cercando di ridurla a vita semplice e di sottrarla ad ogni traccia di venalità. Si adoperò poi a ristabilire in Roma l’autorità papale, minata dalle velleità repubblicane che il popolo continuava ad accarezzare, secondo le sue gloriose tradizioni, e attribuì a se la nomina del prefetto di Roma. Riconquistò al papato la Marca di Ancona, il ducato di Spoleto, e obbligò la regina di Sicilia, Costanza, a riconoscere la sovranità della Santa Sede. In Germania, dopo aver assistito per qualche tempo come testimone imparziale alla lotta dei due competitori al trono imperiale, Ottone di Brunswick e Filippo di Svevia, si dichiarò per il primo, e lo incoronò nel 1209. Ma Ottone, appena consacrato, cercò impadronirsi dei domini pontifici e del regno di Sicilia (1210); allora Innocenzo III lo scomunicò, lo dichiarò deposto, e fece riconoscere dai principi tedeschi l’imperatore Federico II, figlio di Arrigo VI (1215).
Altro atto politico di questo pontefice fu l’interdizione di Filippo Augusto, re di Francia, per aver ripudiato, senza il consenso papale, la moglie Ingelburga di Danimarca per sposare Agnese di Merania. Resisté dapprima il re, ma poi dovette cedere e rimandò Agnese, richiamando la prima moglie. Frattanto, in Inghilterra, il re Giovanni Senzaterra opprimeva le popolazioni e rifiutava di riconoscere Stefano Langton arcivescovo di Cantorbery. Innocenzo lo scomunicò, lo dichiarò deposto, e fece riconoscere dai principi tedeschi l’imperatore Federico II, figlio di Arrigo VI (1215).
Altro atto politico di questo pontefice fu l’interdizione di Filippo Augusto, re di Francia, per aver ripudiato, senza il consenso papale, la moglie Ingelburga di Danimarca per sposare Agnese di Merania. Resisté dapprima il re, ma poi dovette cedere e rimandò Agnese, richiamando la prima moglie. Frattanto, in Inghilterra, il re Giovanni Senzaterra, opprimeva le popolazioni e rifiutava di riconoscere Stefano Langton arcivescovo di Cantorbery. Innocenzo lo scomunicò  (1212) e donò l’Inghilterra al re di Francia (1213) Giovanni si sottomise, dichiarandosi vassallo della Santa Sede.
Innocenzo III rivolse inoltre tutte le sue forze a ravvivare lo zelo per le crociate; ma la spedizione da lui ispirata ed organizzata (quarta crociata) non ebbe buon esito. Promosse anche la spedizione contro contro gli Albigesi nel Mezzogiorno della Francia. Tenne poi il quarto concilio di Laterano (1215), nel quale condannò come eretici gli Albigesi; confermò l’ordine di San Domenico e fondò l’Università di Parigi. Morì a Perugia il 17 o il 16  luglio 1216, mentre Perugia, Pisa e Genova preparavano una nuova crociata ispirata da lui.
Fu sepolto in quella cattedrale di Perugia e nel 1615 le sue spoglie venivano dal vescovo perugino Napoleone Comitoli riunite in un sepolcro con quelle di Urbano IV e di Martino IV. Ma nel 1890 Leone XIII faceva trasportare i resti d’Innocenzo III a Roma nella Basilica Laterana dove faceva erigere un monumento che si trova al lato opposto del suo, con la seguente iscrizione:

LEO XIII            INNOCENTIUS III            MDCCCXC

Suo motto: Fac mecum, Domine, signum in bonum

Rimasero di questo papa molte Opere, che furono stampate in parte per la prima volta a Colonia nel 1552. Esse comprendono, oltre ad un trattato latino sul Disprezzo del mondo, dei Discorsi, dei Commenti sui salmi penitenziali, sei libri sui Sacramenti, e principalmente una copiosissima raccolta di Lettere.

178-ONORIO-IIIIl cardinale Cencio Savelli fu eletto a succedere ad Innocenzo III e assunse il nome di Onorio III. In politica, cercò di seguire gli esempi del suo predecessore, che gli aveva data la porpora e pel quale nutriva molta venerazione. Ebbe quindi una parte importante in tutti gli avvenimento politici del suo tempo. Uno dei suoi primi atti consistè nel far sì che i sovrani mandassero uomini e denaro in Palestina, dove l’ascendente dei maomettani andava crescendo, a detrimento della potenza latina. La morte dei Giovanni, re d’Inghilterra e la minorità del figlio di lui Enrico III, che gli successe, diedero modo ad Onorio di dirigere gli affari di quel regno, dichiarandosene apertamente protettore. Confermò l’approvazione papale agli ordini di S. Domenico e di s. Francesco d’Assisi. Nel 1226 convocò a Parigi un concilio che condannò gli Albigesi, e incoronò Federico II imperatore di Germania. Morì nel 1227, dopo aver deciso il re di Francia ad intraprendere una crociata contro gli Albigesi. Sepolto a Roma, Santa Maria Maggiore.

179-GREGORIO-IXAssunse questo nome Ugolino dei Conti di Segni, di Anagni, che fu eletto nel 1227. Questo papa esortò i principi, sotto pena delle censure ecclesiastiche, ad una nuova crociata. Sotto il suo pontificato cominciarono ad inasprirsi le lotte tra Guelfi e Ghibellini. Sostenne contro Federico II una contesa acerrima, e fu, da quell’imperatore, assediato in Roma, donde fu costretto ad allontanarsi due volte. Fece comporre una collezione di Decretali, parte importantissima del diritto canonico. Morto il 22 agosto 1241 è sepolto a San Pietro.

180-CELESTINO-IVMonaco cistercense, vescovo di Sabina e cardinale, Goffredo Castiglioni fu eletto pontefice alla fine di ottobre 1241 e morì il 17 novembre dello stesso anno. Si sospettò che l’avesse avvelenato un cardinale suo competitore, ma si tale fatto non si trova alcuna conferma. Goffredo Castiglioni successe sul trono pontificio Gregorio IX. Egli era figlio di Giovanni e di Cassandra Crivelli e la tradizione vuole che appartenesse alla celebre famiglia dei Castiglioni di Milano, la stessa dell’autore del Cortigiano, il famoso Baldassare Castiglioni, del quale Raffaello dipinse il ritratto che trovasi ora al museo del Louvre. Monaco cistercense del monastero di Haute-Combes, Goffredo vi scrisse la Storia della Scozia.    Divenuto cancelliere arcivescovile a Milano, fu nel 1227 da Gregorio IX creato cardinale prete del tt. di San Marco e divenne poi cardinale vescovo di Sabina. Alla sua morte venne sepolto in Vaticano. Suo motto: Miserere mei, Domine, miserere mei.

Innocenzo IV (1243-1254)Alessandro IV (1254-1261)Urbano IV (1261-1264)Clemente IV (1263-1269)

181-INNOCENZO-IVIl cardinale Sinibaldo Fieschi, genovese, fu eletto papa ad Anagni il 25 giugno 1243, dopo una lunga sede vacante. Era stato considerato come uno dei migliori giuristi del suo tempo. Salito al pontificato col nome d’Innocenzo IV, mentre più acuti erano i dissensi fra la Santa Sede e Federico II, sembrò per breve tempo propenso ad un accordo fra le due potenze (1244). Ma poi ogni trattativa fu troncata, poiché il papa dichiarò di anteporre gl’interessi della Chiesa all’amicizia dell’imperatore; e, non sentendosi sicuro in Roma, egli si recò prima a Genova e poi a Lione, dove rimase a lungo. a Lione adunò un concilio generale (1245) nel quale scomunicò Federico, pronunciandone la deposizione; ma invano convocò un’assemblea affinché venisse nominato un altro imperatore; tutti gli furono contrari. Bandì allora (1246) una crociata contro Federico, la quale fu causa di grandi sconvolgimenti in tutto l’impero e suscitò guerre civili in Italia ed in Francia, a danno della nuova spedizione in Palestina che Luigi IX andava preparando. Cercò allora il re francese di metter pace fra il pontefice e l’imperatore, ma il papa fu inflessibile. Nel 1250 Federico morì, e Innocenzo IV poté ritornare in Italia (1251). Non cessarono però le lotte. Dava ombra al papa il figlio di Federico, Corrado, contro il quale egli bandì una nuova crociata. Non se ne sbigottì quel principe, e, venuto on l’aiuto dei Veneziani a Pescara, già s’impadroniva delle Puglie, quando la morte lo colse (1254). Allora Innocenzo si proclamò protettore di Corradino, figlio di Corrado e ancora fanciullo, e si recò a Napoli per accodarsi con lo zio e tutore di lui, Manfredi, che governava in suo nome. Ma presto ogni accordo fu rotto, anzi la guerra fu dichiarata, e Manfredi sconfisse l’esercito pontificio.

    Poco dopo, il papa morì. Suoi ultimi atti furono la scomunica di Sancio II di Portogallo e di Giacomo I d’Aragona, e l’Inquisizione nel Mezzogiorno della Francia.

    Suo motto: Notas fac mihi, Domine, vias vitae.

Venne sepolto nel Duomo di Napoli con la seguente iscrizione:

Hic superis dignus, requiescit Papa benignus,

laetus de flisco, sepultus tempore prisco.

vir sacer, et rectus sancto velamine tectus.

ut iam collapso mundo temeraria passo,

sancta ministrari urbs posset quoque rectificari,

concilium fecit, veteraque jussa refecit.

haeresis illisa tunc extitit atque recisa

moenia direxit, recte sibi credita rexit,

stravit inimicum christi colubrum fridericum.

ianua de nato gaudet sic clarificato.

laudibus immensis urbs tu quoq: parhenopensis.

pulchra decore satis, dedit hic sibi plurima gratis.

hoc titulavit ita umbertus metropolita.

182-ALESSANDRO-IVFu eletto a Napoli il 12 dicembre 1254. Era nipote di Gregorio IX, e, in politica, seguì gli esempi di suo zio e dei suoi predecessori. Cercò di annientare il partito ghibellino che minacciava l’indipendenza dell’Italia e il potere della Santa Sede. Scomunicò e perseguitò Manfredi, re di Sicilia; avversò il potere civile del Senato di Roma, creandosi nella città tali inimicizie, da dover fuggire per evitare di essere ucciso; si inimicò perfino i monaci, commettendo verso di loro molte ingiustizie. Pregàtone da Luigi IX, mandò degli inquisitori in diverse regioni della Francia. Morì a Viterbo il 25 maggio 1261.

183-URBANO-IVFiglio d’un ciabattino, Giacomo Pantaléon, nativo di Troyes nella Champagne, salì per i propri meriti agli alti gradi della gerarchia ecclesiastica e divenne arcidiacono di Laon e di Liegi, poi legato pontificio in Pomerania, in Livonia e in Prussia. Alessandro IV lo nominò patriarca di Gerusalemme. Fu eletto papa a Viterbo da nove soli cardinali ivi riuniti, e continuò le lotte dei suoi predecessori. Rinnovò la scomunica e la guerra in Sicilia contro Manfredi, e offrì la corona di Sicilia a Carlo di Francia, fratello di S. Luigi IX, il quale, meno scrupoloso di quest’ultimo, condusse un esercito contro Corradino, cui tolse poi il trono e la vita. Nel campo puramente ecclesiastico, Urbano IV aumentò il numero dei cardinali, istituì la festa del Santo Sacramento e ne fece comporre l’uffizio da S. Tommaso d’Aquino. Cessò di vivere il 2 ottobre 1264. Sepolto a Perugia, Duomo.

184-CLEMENTE-IVGuido Foulques, nato in Francia a Saint-Gilles sul Rodano, fu segretario di S. Luigi IX; fu ammogliato e padre e portò le armi. Rimasto vedovo, entrò negli ordini e divenne vescovo del Puy, indi arcivescovo di Narbona e cardinale. Mandato in missione in Inghilterra da Urbano IV, venne eletto papa durante la sua lontananza da Roma. Ritornato in Italia, travestito da frate per timore delle insidie di re Manfredi, assunse il nome di Clemente IV. Iniziò il suo pontificato confermando la donazione del regno di Napoli fatta a Carlo d’Angiò da Urbano IV, e la sostenne energicamente, facendo anche predicare una crociata contro i nemici di quel re. Sottoscrisse con S. Luigi la prammatica sanzione, che pose fine ai dissidi fra la Santa Sede e la Francia. Involò trattative con diversi principi, per muovere alla conquista di Costantinopoli e d’altre città d’Oriente, ma la morte troncò i suoi ambiziosi disegni. Lasciò alcuni scritti su argomenti religiosi. Sepolto a Viterbo, San Francesco.

B.Gregorio X (1271-1276)Innocenzo V (1276)Adriano V (1276)Giovanni XXI (1276-1277)Niccolò III (1276-1277)

185-GREGORIO-XTeobaldo Visconti, di Piacenza, fu eletto papa, e assunse il nome di Gregorio X, dopo circa tre anni di sede vacante, mentre era a S. Giovanni d’Acri in Palestina. Affrettò i soccorsi di Genova, Pisa, Venezia e della Francia per la Terrasanta, e convocò un concilio a Lione, nel quale procurò di far cessare lo scisma in Grecia e di stabilire certe regole per l’elezione dei pontefici (1274). Morì ad Arezzo due anni dopo. Sepolto ad Arezzo, Duomo.

186-INNOCENZO-VNato in Savoia nel 1225, fu dell’ordine dei predicatori e insegnò filosofia all’Università di Parigi. Arcivescovo di Lione nel 1272, poi cardinale e vescovo di Ostia, venne eletto pontefice il 21 febbraio 1276 e morì il 22 giugno di quello stesso anno. Iniziò, in quel brevissimo periodo di tempo, la riconciliazione fra Lucchesi e Pisani e aprì trattative con Michele Paleologo. Fu detto, per il suo gran sapere, famosissimus doctor, e lasciò parecchie opere filosofiche e teologiche. Sepolto a Roma, Basilica San Giovanni in Laterano.

187-ADRIANO-VIn quello stesso anno (1276) fu eletto papa (11 luglio) e morì (16 agosto) il cardinale genovese Ottobono de’ Fieschi, che assunse il nome di Adriano V.

Venne sepolto in Viterbo nella Chiesa dei Minori, con seguente epitaffio:

hadrianus quintus pont max

flisca e familia nobilissima genuensi

mensis unius dierumq IX magistratum

pontificium gerens

xv kal. octob. mcclxxvi

diem viterbii functus

hac honorifica sepoltura donatur.

188-GIOVANNI-XXINato a Lisbona, della famiglia dei Giuliani, fu nel 1273 nominato vescovo di Frascati e cardinale. La sua elezione a pontefice fu preceduta da dissensi fra cardinali e prelati; questi ultimi obbligarono i cardinali a riunirsi e li tennero rinchiusi finché il papa non fu eletto. Giovanni XXI mise pace fra il re di Francia Filippo l’Ardito e Alfonso X, re di Castiglia, dette l’investitura del regno delle Due Sicilie a Carlo d’Angiò, negoziò con l’imperatore Michele Paleologo l’unione delle Chiese greca e latina e iniziò i preparativi per una crociata. La sua morte, avvenuta per il crollo di una costruzione da lui iniziata, deluse le speranze che si erano fondate sulle sue grandi qualità. Sepolto a Viterbo, Cattedrale.

189-NICCOLO-IIINato a Roma verso il 1210, il cardinale Giovanni Gaetano Orsini fu eletto papa a Viterbo e incoronato a Roma nel 1277, dopo essere stato inquisitore generale per l’Italia. Ottenne dall’imperatore Rodolfo d’Asburgo importanti cessioni di territorio dell’Italia centrale e sostenne i nemici di Carlo d’Angiò, re di Sicilia. Fu ambiziosissimo. Tolse ai romani il diritto di eleggere un governatore civile, o senatore. Meritò d’esser chiamato il patriarca del nepotismo papale. Morì d’apoplessia il 22 agosto 1280. Sepolto a Roma, San Pietro.

Martino IV () ()

190-MARTINO-IV(*) Nato in Francia verso il 1230, fu eletto a Viterbo nel 1281, dopo esser stato successivamente guardasigilli di S. Luigi e legato, in Francia, dei papi Gregorio X, Adriano V, Giovanni XXI e Niccolò III. Il conclave che lo elesse durò sei mesi. Fu devoto agl’interessi di Carlo d’Angiò, re di Napoli, del quale scomunicò gli avversari politici. Depose Pietro III d’Aragona, istigatore della congiura tramata in Sicilia contro la dominazione francese, e offrì il regno di lui a Carlo di Valois, figlio del re di Francia Filippo l’Ardito (1283). Cessò di vivere nel 1285.

(**) Malgrado avesse disposto che le sue spoglie fossero trasferite ad Assisi, veniva invece sepolto nella cattedrale di Perugia, dove la seguente iscrizione ricorda il suo nome unitamente a quelli d’Innocenzo III e di Urbano IV.

ossa

trium romanorum pontificum

qui perusiae obierunt

innocenti iii an. mccxvi urbani iv an. mcclxiv martini iv an. mcclxxxv

ab huius – templi sacrario

huc translata

anno mdcxv

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